venerdì 20 luglio 2012

Rossella Avolio

atto confidenziale - olio su tela 50x50

fugacità - olio su tela 25x60

penombra - olio su tela 25x60

seta grezza - olio su tela 20x70
Profilo di Rossella Avolio
Il segno è classico, le linee morbide e languide per quei corpi femminili nudi in parte pudicamente nascosti da una colata di sangue rappreso. Lo sguardo del visitatore che si accosta alle tele di Rossella Avolio, esposte a Palazzo Alabardieri fino a fine mese, è come calamitato e rimane sgomento di fronte a tanto azzardo: c’è una forza indicibile nelle pennellate della giovane, appena ventisei anni, figlia d’arte, i grandi occhi scuri su un sorriso innocente.

A presentare l’artista, già comunque con un consistente “passato” di personali alle spalle, il giornalista Pasquale Esposito e il pittore Nino Ruju, nonché il maestro Aldo de Dominicis, ospite romantico e descrittore di una vita semplice e rurale.
“C’è un’inquietudine che è propria di chi ha qualche anno in più – afferma Esposito – e la bravura e la capacità di un disegno accademico, ma asimmetrico, che denunciano certo un progresso rispetto alla mostra di due anni fa”.

Dodici opere dove il rosso la fa da padrone, in un gioco di vedo-non-vedo, fuoco di una passione che ritorna protagonista di una forte simbologia, su cui bisogna interrogarsi a livello analitico. Ma la Avolio rifugge da queste considerazioni, vuole solo lanciare un messaggio di emozioni e di ricordi assolutamente non cruenti e di liberazione fantastica. “Lavoro con modelle o fotografie – dice l’artista – in piena autonomia e il quadro si realizza a mano a mano che il disegno si forma sulla tela: sono le mie sensazioni a prendere il sopravvento e uso il corpo, o parti di esso, come medium alle mie stesse emozioni filtrandole con il colore rosso”. L’unico, confessa, capace di far esplodere ansie e paure.

Ma la Avolio, che non si fossilizza su una sola tecnica, ma la alterna continuamente, è anche autrice di opere decisamente diverse come i ridondanti panneggi o come le xilografie di disegno geometrico che fanno parte di un suo archivio personale e che sono raccolte in un album a disposizione dei visitatori. E’ qui che la fantasia può spaziare di più, poiché nelle volute che si ripiegano su se stesse possiamo ritrovare tutti i segni di un linguaggio dinamico e vorticoso, ma sempre intimo e impulsivo.
Alessandra Giordano



Ultima mostra personale "Il colore incisivo e i suoi riflessi nella moda"
Castel dell'Ovo - aprile/maggio 2012
L'espressione artistica come mezzo di comunicazione, come manifestazione esteriore del sentimento, dello stato d'animo, dell'inquietudine esistenziale. Rossella Avolio non  sfugge alla regola, che poi è di chi ha qualcosa da comunicare, e mette in mostra a Castel dell'Ovo (Sale delle Terrazze), concesse dell'Amministrazione comunale di Napoli, dal 21 aprile al 15 maggio, nell'ambito del Maggio dei Monumenti, la sua visione delle cose, del mondo attraverso il colore sulla tela, ma anche sul legno, un'altra tappa del suo percorso d'arte che l'ha fatta conoscere ed apprezzare in giro per l'Italia oltre che a Napoli. Un percorso tenace, fuori dai circuiti, dalle tutele organizzative, ma segnato dalla passione e dalla capacità della giovane artista napoletana, di cui ha dato prova nelle precedenti esposizioni a Palazzo Alabardieri, e prima ancora a Palazzo Crispi, e successivamente al Circolo Artistico Politecnico e in altre sedi. A Castel dell'Ovo la Avolio firma la mostra che ha per titolo "Il colore incisivo e i suoi riflessi nella moda", segni pittorici si susseguono sulla tela, su tavole, perfino sui tessuti in un succedersi di armonie e contrasti cromatici che danno la misura di una pennellata sempre più matura. Cromie diverse, dalla familiare, abituale prevalenza del rosso Rossella Avolio s'affaccia a nuove tinte, altri colori ancora per manifestare il suo stato d'animo, la sua ispirazione, la sua visione d'artista. L'arte per la pittrice, risponde ad un'esigenza creativa e si manifesta in opere che coinvolgono emotivamente lo spettatore. «Non esistono regole o codici standardizzati per comunicare le proprie emozioni - afferma la Avolio - ma solo libertà di espressione che significa essere se stessi e trasmettere i propri sentimenti e la propria interiorità. Non esiste dunque un'unica tecnica ed un'unica modalità di comunicazione, ma tante e variegate legate alle esperienze artistiche acquisite ed arricchite dal proprio vissuto».

Per altre informazioni, vai al sito di  Rossella Avolio